giovedì 14 febbraio 2013

Qualcosa di veterinario


 Cari amici,
oramai ci siamo, tra pochi giorni saremo chiamati a decidere per il nostro futuro che non sarà solo politico ma  famigliare, lavorativo, aziendale, scolastico ed etico. Deciderà di previdenza e welfare: di come uscire dal Declino.

L'Italia sta male: non bisogna essere veterinari per capire che questa bestia sta veramente male. Vi invito nuovamente a leggere i 10 punti programmatici sul sito http://www.fermareildeclino.it



Fermare il declino? Dire ‘qualcosa di veterinario’

di Alberto Schianchi

Con questa mia VI° newsletter, ( che smetterò di numerare per evitare riferimenti ecclesiastici ) ho applicato i punti programmatici di FARE per Fermare il Declino alla mia professione. Sono certo che se questo esercizio fosse fatto anche da altri miei lettori, per le loro rispettive competenze professionali, troverebbero se non la stessa, un’identica applicazione.

Personalmente vorrei, come altri 30mila Colleghi una rappresentanza parlamentare che dica finalmente “qualcosa di veterinario”, qualcosa che non si è mai sentito dire nelle Aule del Parlamento e che non si è mai letto in Gazzetta Ufficiale. E vorrei come milioni di italiani “fermare il declino” a cui ci ha  portato una storia nazionale, non solo politica, illiberale e illiberista.

La veterinaria italiana e sulla falsa riga anche altre professioni, può fare molto per fermare il declino. Può inaspettatamente offrire almeno un vantaggio per ciascuno dei 10 punti programmatici del movimento di Oscar Giannino. Faccio qualche esempio seguendo il programma di Fare per Fermare il Declino:

1. Fermare il debito pubblico. C’è una zona grigia con ben più di 50 sfumature di grigio nei conti della sanità pubblica veterinaria. Bisogna andare a guardare nelle pieghe dei riparti, degli atti di bilancio e di indirizzo, di finanziamento e di spesa per accorgersi di somme- rilevantissime- sulle quali c’è distrazione in tutti i sensi. Fermare il debito pubblico vuol dire fermare gli sprechi in sanità pubblica veterinaria. Nella direttrice stradale  Torino – Milano – Parma – Bologna – Padova,  in 400 Km ci sono le stesse facoltà di veterinaria della Germania, cinque, e una in più della Francia che si ferma a quattro.

Azione prioritaria:  far emergere i conti della sanità veterinaria e rivedere il numero delle facoltà.

2.  Fermare la spesa. Anche la veterinaria produce spesa inutile e spreco. Anche la veterinaria risente della moltiplicazione dei Sistemi sanitari e replica 22 volte spese che potrebbero essere sostenute una volta sola. Paesi con una superficie geografica e una popolazione animale ( in movimento) maggiore della nostra non hanno 22 governi regionali e migliaia di governi provinciali e comunali. Alcuni servizi – grazie alla digitalizzazione potrebbero essere forniti una sola volta tramite sistemi informativi che costino una sola volta.

Azione prioritaria: razionalizzare i sistemi informativi, accentrando quanto più possibile i servizi

3.  Fermare le tasse- la sanità animale è l’unica voce caricata di IVA. Curare un animale è per il nostro Fisco come fare una spesa di consumo, sulla quale si paga l’IVA più alta, quella dei superalcolici. Solo un Fisco malato, incapace di lottare contro l’evasione fiscale, può tassare le cure di un animale da compagnia e metterle nel redditometro fra gli indicatori di ricchezza.

Azione prioritaria: individuare le prestazioni veterinarie da esentare dall’ IVA

4. Concorrenza- I professionisti sono liberali per definizione. Nel solco delle liberalizzazioni, i veterinari sono stati i primi ad abolire le tariffe minime, a fare ‘cartello’ come direbbe l’Antitrust e a buttarsi sul mercato della concorrenza con la forza della loro professionalità. E’ mancato fino ad ora un meccanismo di tutela della concorrenza pensato per i professionisti, in balia di abusivi, di truffatori e di deregulation selvaggia. Tutto questo non si è verificato nella Pubblica Amministrazione sanitaria dove gli arcaismi corporativi (anche gli enti pubblici sono corporativi) non  hanno ancora imparato a bandire gare d’appalto irreprensibili sotto il profilo della concorrenza con il privato. Abuso di potere dominante?

Azione prioritaria: applicare le regole della concorrenza anche alla Pubblica Amministrazione

5. Disoccupazione e formazione- Da amministratore di una delle più piccole Casse di previdenza, quella dei veterinari, tocco con mano il dramma della disoccupazione giovanile e di quella dei colleghi over 50, che non hanno la fortuna di stare in salute, di avere una famiglia che li sorregge, di poter ricominciare da capo la professione. Le Casse di previdenza fanno anche welfare senza chiedere nulla ai cittadini. Aiutiamole invece di accarezzare idee di ‘scippo’. Da veterinario libero professionista so che un medico deve pagare la propria formazione e quando la crisi è critica non ce la fa. Sostenere la formazione permanente con incentivi e sgravi fiscali è ancora un miraggio.

Azione prioritaria: difendere e sviluppare il welfare professionale

6. Fermare la corruzione. C’è proprio bisogno di dire qualcosa? Se c’è proprio bisogno allora staniamo le clientele e le corruttele che si annidano nei poteri forti della sanità , dove il conflitto di interessi giganteggia a tutti i livelli, ben nascosto da quelle 1000 sfumature di grigio che colpevolmente nessun politico ha mai voluto far emergere dalla nebbia. E se così non fosse, non saremmo qui a parlare di corruzione.

Azione prioritaria: eliminare privilegi e conflitti di interesse in sanità

7. Giustizia veloce- Vorremmo anche una Giustizia competente e attenta, che non lasci impuniti i reati per immobilismo cronico, affogata in polverosi faldoni ammonticchiati che magari contengono drammi veri come le minacce di morte al Veterinario ufficiale che controlla che gli alimenti che mangiamo siano sani, sicuri e prodotti nella piena legalità. Troppi reati in sanità, abuso e malpractice, restano impuniti se la Giustizia non trova ritmi adeguati. E altrettanti restano tali se la Giustizia non ha il tempo di aggiornarsi, di accompagnarsi all’evoluzione anche scientifica dei settori.

Azione prioritaria: valorizzare il ruolo del CTU veterinario nelle cause collegate ai reati di sanità animale

8. Giovani e Donne- La veterinaria italiana è giovane ed è donna. Quale migliore garanzia per un programma che guarda alle nuove generazioni e alla componente femminile della classe intellettuale? Sono i giovani le prime vittime di un Paese che laurea i suoi figli senza preoccuparsi di trovar loro un posto  né di inventarsi quel posto di lavoro che non c’è. Vale anche per le donne che affrontano una professione con sacrificio e alla prima maternità sono costrette a rinunciare, perché non trovano una alternativa- magari temporanea.

Azione prioritaria: promuovere l’orientamento professionale e il job placement

9. Scuola e merito – Il declino è culturale. E’ sui banchi di scuola che si costruisce la classe dirigente del futuro. Premiare il merito non vuol dire giudicare ma liberare talenti, rispettare i cervelli e lasciare che si esprimano e che abbiano successo, senza l’invidia generazionale dei più vecchi e senza l’invidia meschina dei potenti.

Azione prioritaria: aprire l’insegnamento alle vere élite del sapere eliminando i baronati

10. Federalismo trasparente- E’ nella sanità che il federalismo si è dimostrato più opaco che mai. L’incompiuta riforma del Titolo V della Costituzione ha permesso che i livelli essenziali di assistenza e il diritto alla salute fossero organizzabili da poteri locali ambigui che troppe volte hanno interpretato come ha fatto loro comodo la Legge dello Stato.

Azione prioritaria: riportare in un quadro di competenza gerarchica statale tutte le politiche che non possono essere federalizzabili pena l’incostituzionale disuguaglianza dei diritti



Ricordo nuovamente per coloro che si sono aggiunti alla newsletter solo ora che potranno leggere le precedenti sul blog http://albertoschianchi.blogspot.it/

Grazie per l'attenzione


Alberto

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