lunedì 11 febbraio 2013

Cari amici,
Sabato scorso in fila al supermercato, davanti a me, una signora del paese, dall'aspetto comune e dignitoso, ha tirato via dalla sua spesa lo zucchero perchè aveva speso troppo per quello che poteva. Un gesto lento, mentre attorno c'era silenzio e imbarazzo. Francamente avrei voluto pagare io quella piccola somma mancante, ma mi sembrava che avrebbe sofferto più del mio gesto purtroppo palese che non della rinuncia stessa. E' uscita mentre a me rimanevano mille pensieri. Mi pesa ancora quell'immagine, tanto più mentre dalla televisione gli stessi politici che ci hanno ridotti in questo stato ci sorridono con il cagnolino in braccio. Adesso ci chiedono "il voto utile": ma a chi? A loro, soprattutto!
SICUREZZA Il problema della sicurezza è che la pena non è più sicura, non è più certa. Troppo facile delinquere mentre le vittime sono dimenticate, per misfatti grandi o piccoli. La giustizia deve essere riformata, anche traendo esempi concreti dai Tribunali più virtuosi. Ce ne sono, ce ne sono: Torino e Bolzano, ad esempio. Il sovraffollamento delle carceri deve trovare risposte che possono venire lasciando la costruzione di nuovi carceri a SGR ( Società di Gestione del Risparmio ) e Casse di previdenza.
IL VOTO INUTILE Molti ci chiedono se il loro voto verrà rappresentato in parlamento, con la paura di spenderlo inutilmente. Eppure sarebbe impossibile per una squadra di calcio iniziare dalla Serie A senza aver prima fatto gli altri campionati. Non ci sono voti persi ma solo occasioni: la prima è quella di cambiare questa Italia che sta andando verso un inesorabile declino. Il voto utile è quello del cambiamento. Ogni singolo voto è importante. Molti dicono che se non ci fossimo noi non andrebbero a votare: personalmente e anche a nome di chi si irrigidisce al freddo dei banchetti , una bella soddisfazione. Voglio ringraziare quelli che scrivendomi, telefonandomi, o incontrandomi di persona mi iniettano fiducia e iniettano spunti di riflessione. Un grazie di cuore. La trasmissione Agorà mi ha ospitato e potrete vederla qui E' stata un'esperienza particolare: a volte non basta avere le idee chiare ma il doverle esprimere con il contasecondi e per di più interrotto dal presentatore, è stato per me un battesimo di fuoco. Ci mancava poi l'errore continuo nel presentarmi… In questa trasmissione ho lamentato il fatto che la Stampa dedica il minimo a FARE. La dimostrazione è che Sabato alla Fiera di Milano eravamo in cinquemila ( paganti ) e nessuna riga ne parola è stata spesa.

Grazie tutti per l'attenzione, nella prossima newsletter vorrei scrivere dell'applicabilità del programma di FARE alla mia professione, invitandovi a fare altrettanto con la vostra. Un caro saluto Alberto

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